DISMORFOFOBIA – Il Dismorfismo Corporeo
Le principali caratteristiche e cause del Dismorfismo Corporeo
Ognuno di noi nella vita di tutti i giorni guardandosi allo specchio è consapevole del proprio corpo riconoscendone bellezze o difetti. In alcuni momenti può essere capitato di desiderare una parte del proprio corpo un po’ diversa da quella che è realmente, di pensare ad esempio che le proprie cosce siano troppo grandi, la pelle non sia perfetta o il naso abbia quella irregolarità. Questo tipo di pensiero è piuttosto comune e possibile. Tuttavia diventa un problema quando comincia a governare la propria vita. Si diventa totalmente preoccupati per quella parte del proprio corpo che si pensa non vada bene e queste credenze interferiscono gravemente con la qualità della propria vita. Questo tipo di preoccupazione eccessiva per una parte del proprio corpo, per un difetto fisico reale o presunto, può essere classificato come Disturbo di Dismorfismo Corporeo o altrimenti detto Dismorfismo Corporeo.
L’insorgenza del Dismorfismo Corporeo di solito inizia in adolescenza o in gioventù, periodo in cui le persone sono generalmente più sensibili rispetto al proprio aspetto fisico. Tale condizione è predominante nelle femmine ma è anche riscontrabile tra i maschi sempre più influenzati dai messaggi sociali che enfatizzano una prestabilita perfezione fisica. Le preoccupazioni più comuni coinvolgono i difetti percepiti del viso e della testa, tuttavia, qualsiasi altra parte del corpo può essere al centro delle preoccupazioni; oppure la preoccupazione può concentrarsi contemporaneamente su diverse parti del corpo. Chi soffre di Dismorfismo Corporeo può essere tormentato quindi per la mancanza dei presupposti estetici desiderati, di una perfezione apparente maturata dall’elaborazione dei messaggi sociali.
La maggior parte delle persone descrive le proprie preoccupazioni come “intensamente dolorose”, “tormentate” o “devastanti”. Il pensiero di un difetto è molto doloroso e invadente, nonostante le rassicurazioni da parte di altre persone. È molto difficile per queste persone controllare e placare la propria apprensione. Di conseguenza essi trascorrono molte ore al giorno pensando e concentrando la propria attenzione sul “difetto” al punto che questi pensieri sono così dominanti da togliere spazio ad altri ambiti della vita. Chi soffre di dismorfismo può inoltre attraversare periodi di depressione o stati d’ansia causati della preoccupazione per il difetto percepito.
Le caratteristiche tipiche del dismorfismo corporeo
1. Controllo frequente allo specchio o viceversa evitare di specchiarsi per non suscitare riflessioni rispetto al proprio aspetto;
2. Attenzione ossessiva al proprio aspetto per apparire puliti e ben curati fino ad eccedere nel ricorso a trattamenti estetici (es: pettinatura, taglio di capelli e barba, applicazione del make-up, lampade abbronzanti, ecc..) ;
3. Tentativi di migliorare la parte del corpo attraverso esercizio fisico eccessivo, severe diete, farmaci, chirurgia estetica o altri tipi di trattamento dermatologico nonostante sia stato consigliato che non sono necessari. Alcune persone fanno addirittura ricorso a pericolosi e dolorosi tentativi chirurgici e/o dermatologici “fai da te”. Nella maggior parte dei casi il ricorso eccessivo a queste pratiche non attenua le preoccupazioni, ma può causare elevati livelli di stress che aggravano ulteriormente il quadro psicologico ed emotivo;
4. Tendenza a toccare spesso la parte del corpo che non piace;
5. Tentativi di nascondere o camuffare la parte del corpo che presenta il difetto, presunto o reale con vestiti o make-up;
6. Evitare situazioni sociali a causa del proprio aspetto fisico oltre ad evitare le situazioni in cui il difetto percepito potrebbe essere esposto. Questo comportamento può compromettere seriamente gli ambiti della vita che interessano sia l’occupazione (lavorativa o scolastica) che le relazioni;
7. Confrontare la propria parte del corpo con quella degli altri uscendo dal paragone come perdenti.
Quali sono le cause del dismorfismo corporeo?
Il dismorfismo non ha una singola causa, infatti si ritiene che l’origine sia multifattoriale.
I fattori che principalmente contribuiscono all’insorgenza di questo disturbo sono:
1. Bassa autostima e convinzioni negative su se stessi; tendenza a sottovalutarsi
2. Self-talk (pensare e parlare di sé) negativo, per esempio pensare che la vita sarebbe molto meglio se si potesse avere una certa parte del corpo più bella o perfetta.
3. Enfasi proveniente dai Media e dal retaggio culturale che portano a fissarsi sul corpo ideale (perfezione idealizzata e stereotipata; basti pensare ai continui mutamenti nel corso dei decenni dei canoni di bellezza per comprendere come in realtà non esista un aspetto estetico perfetto ma soltanto un’idealizzazione del giusto maturata attraverso i condizionamenti – la perfezione estetica umana e animale non esiste, e qualora esistesse non muterebbe perché sarebbe già “perfetta”. La bellezza in sintesi è negli occhi di chi guarda)
4. Alte aspettative verso se stessi
5. Forti richieste provenienti dall’ambiente sociale (famiglia, amici e/o colleghi, compagni di scuola, ecc…)
E’ importante precisare che l’immagine che ognuno ha del proprio corpo non la dà lo specchio. Noi non ci relazioniamo alla nostra immagine, ma ci relazioniamo alla nostra immagine (diretta o riflessa) sulla base dello schema corporeo che abbiamo nel nostro cervello. Pertanto la persona che soffre di disformismo corporeo continuerà a vedere i propri difetti perché sono generati dallo schema (mentale) presente nel suo cervello – come se ci fosse un filtro che rielabora e poi tramuta la percezione della realtà.
Alcune persone con questo disturbo riescono a “funzionare bene” nonostante la loro profonda sofferenza e per questo tendono ad essere molto reticenti e riluttanti a chiedere aiuto per paura che le loro preoccupazioni (oggettive) siano banalizzate o mal giudicate. Se questo genere di esperienza vi appartiene è importante che valutiate l’idea di parlarne con il vostro psicologo e psicoterapeuta di fiducia.
Stabilire che la bellezza non è un mero elemento estetico (anche se la società fa di tutto per relegarla soltanto a questo misero ruolo) e accettare se stessi, sono raggiungimenti possibili con il supporto psicologico adeguato, attraverso la comprensione dell’unicità psicologica individuale.