EMOZIONI – Segnali indicativi di un disturbo alimentare
In Italia sono circa 3 milioni le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, il 5% della popolazione. Il 96,8% sono donne e il 3,2% sono uomini. La fascia di età più colpita è 14-35 anni. Il cibo è spesso utilizzato per gestire sentimenti di inadeguatezza, fallimento, vuoto e solitudine.
Di seguito alcuni segnali, da non sottovalutare, che indicano un cattivo rapporto col cibo e/o un vero e proprio disturbo alimentare:
– Pensare ossessivamente al cibo
– Paura del cibo
– Paura di ingrassare
– Indossare abiti che nascondano il proprio corpo
– Essere inflessibili sulle calorie assunte
– Controllare ossessivamente peso e cambiamenti corporei
– Evitare gli specchi
– Paragonare costantemente il proprio corpo a quello degli altri
– Stanchezza continua
– Isolamento
– Eccesso di attività fisica
– Tendenza alla perfezione
Col cibo si combatte l’angoscia del niente e si ripara il vuoto esistenziale – Umberto Galimberti
Quando si ha un rapporto difficile con il cibo vi è una buona probabilità che vi sia anche una storia di rapporti affettivi che non funzionano bene o non sono stati soddisfacenti. Il cibo sembra offrire la promessa di un confort ma non soddisfa mai del tutto. Per trovare una via d’uscita è importante realizzare che alla base del comportamento alimentare ci sono dinamiche psicologiche legate alla dipendenza affettiva. Comprendere ed elaborare le proprie emozioni necessita di profondità, nuove prospettive e competenza. Soltanto così le cose possono volgere al meglio.
La gestione di difficoltà e disagi emotivi deve sempre essere affrontata con l’aiuto di professionisti del settore. È pertanto importante contattare direttamente una figura professionale competente affinché possa valutare la specifica situazione e fornire le adeguate indicazioni terapeutiche ad personam.
Dott.ssa Marcella Caria
ATTENZIONE! Il materiale pubblicato è volto ad essere spunto di riflessione sui temi trattati e non vuole essere in alcun modo sostitutivo di indicazioni e/o trattamenti terapeutici. La gestione di difficoltà e disagi emotivi deve sempre essere affrontata con l’aiuto di professionisti del settore. E’ pertanto importante contattare direttamente una figura professionale competente affinché possa valutare la specifica situazione e fornire le adeguate indicazioni terapeutiche.