SALUTE – Felicità, fiducia e nuove prospettive

16/02/2017
SALUTE - Felicità, fiducia e nuove prospettive

immagine di Matt Dixon

SALUTE – Felicità, fiducia e nuove prospettive

Quando parliamo di salute psicologica dobbiamo affrontare quotidianamente una scelta: perseguire il benessere o praticare lo stress. Come psicoterapeuta di frequente mi viene chiesta quale sia “la soluzione” a questi quesiti:

1. Come posso essere felice?

2. Come posso imparare a credere in me stesso e negli altri?

3. Come posso liberarmi dai pensieri ansiosi e concentrarmi sulle mie priorità?

Non esiste “la soluzione” che possa risolvere in ugual modo i problemi di persone diverse. L’esperienza di ognuno di noi è unica ed irripetibile. Per questo inequivocabile motivo non si possono distribuire superficiali e generiche indicazioni adatte a tutti. Invece, approfondire il “dialogo interiore” e lavorare sulle componenti di base per una vita soddisfacente può spianare la strada verso la conquista del benessere emotivo individuale.

I seguenti punti possono aiutare in questo senso:

1. Felicità – La felicità è momentanea e legata ai raggiungimenti materiali, mentre la gioia è la concretizzazione emotiva di una realizzazione dell’Essere. Questo soltanto per dire che, se la felicità è momentanea, il pensare o pretendere un’esistenza interamente e costantemente felice significa ambire ad un’illusoria perfezione. Come sappiamo, chi persegue la perfezione rimarrà deluso, frustrato e sarà destinato al fallimento. Chi persegue l’eccellenza, cioè il fare del proprio meglio, troverà una strada, la propria strada. L’esperienza di vita è un’esperienza anche di dolore. Veniamo al mondo con un urlo, un pianto di sofferenza, ci adattiamo fin dalla nascita a condizioni di fastidio, disagio, dolore. Ma così abbiamo l’opportunità di cambiare, crescere e migliorare. Possiamo vedere i precedenti dolori superati come cose lontane e da un punto di vista più “alto”. La vita è cambiamento, noi siamo in costante cambiamento, l’intero universo è una rivoluzione, un movimento. Perciò tutto costantemente cambia, si trasforma. Noi siamo il cambiamento e il cambiamento è dentro di noi. Adesso. Riuscire a comprendere quale arricchimento vi sia nel nuovo, nel cambiamento e nelle diversità (tutte) significa anche predisporsi a godere della meraviglia di questa esperienza esistenziale. Da qui una luce, un appiglio per superare l’infelicità e invertire la rotta.

Il benessere emotivo si persegue soprattutto attraverso la realizzazione, l’essere realizzati come individui, esseri umani. Ponendosi domande, non accettando la “verità” preconfezionata di altri, ma impegnandosi a cercare la propria strada. Considerare i propri timori, identificare la paura come un’opportunità attraverso la quale comprendere qualcosa di sé. Questo richiede impegno e coinvolgimento personale, attitudine all’introspezione, volontà di mettersi in discussione, motivazione. Questo impegno può essere portato avanti anche grazie al sostegno di figure professionali vocate e competenti. Non rivolgersi a qualcuno per avere “la soluzione”, ma per essere affiancati nel trovare una propria chiave di lettura attraverso un lavoro di introspezione personale, senza dimenticare di essere pazienti con se stessi e di rispettare i propri ritmi nel perseguire il proprio benessere emotivo.

2. Fiducia – La fiducia è una quiete profonda, una duratura e resistente consapevolezza delle proprie capacità. Tuttavia non si tratta di quantità, cioè di avere più fiducia, ma di qualità. Infatti, quando si presta attenzione al modo in cui ci si percepisce lo si può fare in maniera condizionata o incondizionata. Una fiducia condizionata fa riferimento al credere in se stessi solo se specifiche condizioni esterne si verificano: se si perde peso, se ci si sente superiori agli altri, se si ha il consenso degli altri, se si guadagnano molti soldi, se si vince mentre gli altri perdono, ecc. In questo modo si fanno molti paragoni con il rischio di vivere ogni feedback esterno come un attacco personale e una minaccia alla propria identità. Anche se basare la propria autostima su delle condizioni può dare un illusorio e transitorio senso di benessere, in realtà non si sta facendo nulla per aumentare la vera fiducia in se stessi in modo sano e disponibile.

Al contrario, una fiducia incondizionata si verifica quando si crede in se stessi indipendentemente dagli altri. Questo non significa essere un narcisista. In realtà, il narcisismo si basa sulla fiducia condizionata, infatti i narcisisti sono costantemente impegnati nel paragonarsi agli altri cercando di assicurarsi di essere “il meglio”. La fiducia incondizionata si fonda sulla messa a fuoco di punti di forza e caratteristiche di base importanti per sé nel rispetto delle proprie attitudini naturali, sul riconoscimento del proprio valore e della propria ricchezza interiore. Piuttosto che confrontare se stessi con gli altri in modo competitivo, facendo classifiche e paragoni, ci si trova a proprio agio, in pace con se stessi. In definitiva è ora possibile amare se stessi.

3. Prospettive – Ascoltare i propri pensieri e le proprie emozioni. Questi sono le pietre miliari della propria salute psicologica. In merito, osserviamo tre principali propositi:

a. Fare chiarezza Quando i pensieri negativi invadono la mente con catastrofici “come sarebbe stato se…” è necessario fare una sforzo volontario e consapevole per osservare quanto sta accadendo da una prospettiva più ampia. A questo proposito esistono molti metodi ed esercizi coi quali è possibile vedere la situazione con più chiarezza da una nuova prospettiva.

b. FluireRinunciare al bisogno di controllare le situazioni o le altre persone: l’approccio “o con me o senza di me” o l’attitudine ad essere inflessibili, rigidi, perseveranti in un atteggiamento ostinato, continua a far rimanere bloccati e miseri. Essere più disposti, malleabili ed autocritici permette di individuare la propria direzione con più chiarezza, di concentrarsi sulle cose che si vogliono gestire lasciando andare tutte quelle che non si possono in alcun modo controllare. Dedicare le proprie energie soltanto a ciò che si può creare senza temere le futili apparenze.

c. Riequilibrare il proprio tempo Nessuno è prigioniero della vita o partecipante passivo dell’esistenza. Osservare se stessi come persone capaci ed avere un atteggiamento attivo significa non confinarsi, non limitare l’espressione di sé, non precludersi possibilità aspettando che gli eventi si susseguano. Al contrario, partecipare alla vita significa misurare le proprie azioni. Osservare le proprie emozioni e reazioni da un punto panoramico più calmo e consapevole. Divenire costruttivi. Discernere, in conclusione, l’illusione del possesso dalla più profonda verità interiore.

Dott.ssa Marcella Caria


ATTENZIONE! Il materiale pubblicato è volto ad essere spunto di riflessione sui temi trattati e non vuole essere in alcun modo sostitutivo di indicazioni e/o trattamenti terapeutici. La gestione di difficoltà e disagi emotivi deve sempre essere affrontata con l’aiuto  di professionisti del settore. E’ pertanto importante contattare direttamente una figura professionale competente affinché possa valutare la specifica situazione e fornire le adeguate indicazioni terapeutiche.