SINTOMO – Il valore del sintomo
La parola “sintomo” è utilizzata nel linguaggio medico per indicare un fenomeno con cui si manifesta uno stato di malessere. In medicina il sintomo è indice di una latenza patologica, di un’irregolarità nel funzionamento ideale dell’organismo. Anche per questo oggi, nella percezione comune, è diffusamente vissuto e considerato soltanto come l’effetto di una condizione incoerente o viziata, da eliminare prontamente. In realtà, il sintomo racchiude in sé un significato più profondo, ma spesso negato. Pertanto, è possibile affermare che il concetto di sintomo implica quello di legame: il legame tra una superficie e la sua profondità inesplorata. Concentrarsi sull’eliminazione o l’annichilimento del sintomo, di fatto, vuol dire negare ogni possibile esplorazione e di conseguenza non riconoscerne la vera radice.
Alcune persone sostengono di “non credere” nella psicologia o nella psicoterapia, ammesso che ne conoscano le differenze, come se richiedessero un atto di fede o si trattasse di una mera ideologia. Questo pensiero tende a negare l’esistenza della dimensione psichica nella nostra vita. Negarne quindi l’evidenza scientifica, la concretezza, così come l’efficacia, è come continuare a considerare l’essere umano soltanto da un punto di vista biologico, trascurando, ahimè, l’intera dimensione emotiva, che ovviamente esiste e si esprime anche attraverso sintomi di diversa natura.
Il sintomo merita dunque la giusta considerazione. Osservare il sintomo come una metafora, che reclama la sua interpretazione, costituisce una chiave di volta verso la comprensione di quanto sta accadendo a se stessi. Come affermava il Prof. Erich Fromm: “ […] attenti a non ridurre l’igiene mentale alla semplice prevenzione dei sintomi. I sintomi, in quanto tali, sono per noi non nemici, ma amici; dov’è un sintomo là è un conflitto, e conflitto significa sempre che forze vitali lottano ancora per l’integrazione e la felicità”.
Può apparire più semplice pensare di star meglio grazie ad un intervento che reprima prontamente un sintomo che fa soffrire. Ma il sintomo porta un messaggio da un luogo intimo e profondo della persona. Corpo e psiche, come unità, trasmettono continuamente dei messaggi ed è importante mantenere viva la propensione ad ascoltarli e decifrarli. Non dare la giusta considerazione al sintomo può comportare un prezzo più grande da pagare, in termini di sofferenza psicologica, emotiva e fisica. L’invito, pertanto, è di cogliere l’opportunità di ascoltare, individuare, soddisfare i propri bisogni e realizzazioni, evitando l’odierna cultura del “tutto e subito” e del “facile benessere”, indotta dai condizionamenti, dalla società e dalle aspettative.