PSICOTERAPIA – 5 validi motivi per andare in terapia
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un cambiamento culturale nei confronti della salute psicologica grazie al quale andare dallo Psicologo Psicoterapeuta non significa più essere etichettati come “pazzi”. Non sempre il singolo individuo può affrontare da solo ciò che gli accade emotivamente e non è raccomandabile improvvisarsi in un pericoloso “fai da te”. Per questo esiste la terapia.
Di seguito almeno 5 validi motivi per andare in terapia:
- Conoscere sé stessi e acquisire maggior amor proprio
- Districare i nodi relativi ai traumi del passato che possono condizionare ancora il presente
- Confrontarsi in modo imparziale senza essere giudicati
- Adottare nuove strategie mentali e comportamentali per gestire situazioni problematiche
- Relazionarsi con le persone che dovrebbero andare in terapia ma purtroppo non lo faranno
La potenza della parola nei riguardi delle cose dell’anima sta nello stesso rapporto della potenza dei farmaci nei riguardi de
PSICOLOGIA – I 3 articoli più letti nel 2018
Di seguito i 3 articoli che hanno attirato più interesse nei visitatori di questo sito internet nell’anno 2018, scritti da Dott.ssa Marcella Caria.
Buona lettura!
1. Il peso psicologico del senso di colpa
La funzione primaria del senso di colpa è di avvertire noi stessi che abbiamo fatto o stiamo per fare qualcosa che va contro i nostri principi (ad esempio comprare qualcosa che non rientra nel budget, giocare ai videogiochi invece di lavorare, imbrogliare, ecc…) o nuoce direttamente o indirettamente a qualcuno. Grazie alla sua sgradevolezza il senso di colpa svolge la fondamentale funzione di… continua a leggere
2. La paura di dire “ti amo”
Pubblicato in Articoli della Dott.ssa, Psicologia & Psicoterapia da Dott.ssa Marcella Caria | Tags: benessere, psicologia, psicoterapia
BENESSERE – Dare valore alla propria storia emotiva
La scelta di chiedere un aiuto psicologico spesso rappresenta la fine di un percorso fatto di dolore, angoscia e vane speranze di risolvere un problema da soli. Infatti, chi indugia nel chiedere un aiuto professionale può essere pervaso da pensieri negativi su di sé, motivazioni o giustificazioni che rendono difficile esprimere la richiesta di sostegno. Chiedere aiuto, ad esempio, può significare ammettere di non essere riusciti a superare una difficoltà da soli e per questo ci si deve confrontare col proprio vissuto di fallimento, con la paura di essere senza speranze, col timore di essere giudicati, col bisogno di fidarsi di qualcuno che si teme non capisca la propria situazione. Alle volte ci si rivolge ad altre figure professionali perché non si riconosce il problema come psicologico o si ritiene che lo psicologo sia colui che “cura i matti”.
I pregiudizi o la cattiva informazione bloccano la richiesta di aiuto consentendo al malessere di aumentare. Inoltre, nei casi in cui il sintomo sia vissuto nel corpo, è facile pensare che il problema sia esclusivamente medico trascurando completamente il peso della componente emotiva e psicologica.
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SINTOMO – Il valore del sintomo
La parola “sintomo” è utilizzata nel linguaggio medico per indicare un fenomeno con cui si manifesta uno stato di malessere. In medicina il sintomo è indice di una latenza patologica, di un’irregolarità nel funzionamento ideale dell’organismo. Anche per questo oggi, nella percezione comune, è diffusamente vissuto e considerato soltanto come l’effetto di una condizione incoerente o viziata, da eliminare prontamente. In realtà, il sintomo racchiude in sé un significato più profondo, ma spesso negato. Pertanto, è possibile affermare che il concetto di sintomo implica quello di legame: il legame tra una superficie e la sua profondità inesplorata. Concentrarsi sull’eliminazione o l’annichilimento del sintomo, di fatto, vuol dire negare ogni possibile esplorazione e di conseguenza non riconoscerne la vera radice.
Alcune persone sostengono di “non credere” nella psicologia o nella psicoterapia, ammesso che ne conoscano le differenze, come se richiedessero un atto di fede o si trattasse di una mera ideologia. Questo pensiero tende a negare l’esistenza della dimensione psichica nella nostra vita. Negarne quindi l’evidenza scientifica, la concretezza, così come l’efficacia, è come continuare a considerare l’essere umano s
SALUTE – Felicità, fiducia e nuove prospettive
Quando parliamo di salute psicologica dobbiamo affrontare quotidianamente una scelta: perseguire il benessere o praticare lo stress. Come psicoterapeuta di frequente mi viene chiesta quale sia “la soluzione” a questi quesiti:
1. Come posso essere felice?
2. Come posso imparare a credere in me stesso e negli altri?
3. Come posso liberarmi dai pensieri ansiosi e concentrarmi sulle mie priorità?
Non esiste “la soluzione” che possa risolvere in ugual modo i problemi di persone diverse. L’esperienza di ognuno di noi è unica ed irripetibile. Per questo inequivocabile motivo non si possono distribuire superficiali e generiche indicazioni adatte a tutti. Invece, approfondire il “dialogo interiore” e lavorare sulle componenti di base per una vita soddisfacente può spianare la strada verso la conquista del benessere emotivo individuale.
I seguenti punti possono aiutare in questo senso:
1. Felicità – La felicità è momentanea e legata ai raggiungim