NATALE – 7 strategie per sopravvivere al Natale coi parenti

19/12/2023

NATALE – 7 strategie per sopravvivere al Natale coi parenti

La speranza di trascorrere in serenità il periodo di Natale non sempre coincide con la realtà. Infatti, per alcuni le feste natalizie possono essere stressanti, specialmente se si deve trascorrere del tempo con persone poco gradite o con cui ci si sente in obbligo di stare.

Se per te è inevitabile partecipare a questi momenti, ricorda che puoi proteggerti grazie ad alcune accortezze:

  1. Non cedere alle provocazioni. Certi parenti potrebbero approfittare del momento insieme per riproporre dinamiche famigliari disfunzionali, vecchie rivalità, contenziosi e così via. Attraverso commenti, domande o allusioni potrebbero stuzzicarti, provocarti o disturbarti. Se ti è già successo in passato è probabile che accada ancora. Quindi, aspettatelo! Non prestare il fianco agli attacchi e metti in pratica anche le restanti strategie.
  1. Gestisci il consumo di alcol. I momenti di festa sono situazioni in cui potrebbe aumentare il consumo di alcolici. Sappi che l’alcol agisce sui centri cerebrali coinvolti nell’aggressività e abbassa le inibizioni che normalmente tengono sotto controllo g

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07/04/2023

FAMIGLIA – 10 dinamiche tipiche della famiglia narcisista

La famiglia narcisista è senza dubbio caratterizzata da un insieme specifico di dinamiche che si sviluppano e serpeggiano all’interno di questi gruppi di parenti. Uno o entrambi i genitori possono essere narcisisti così come anche alcuni figli, ma non è raro che possano esserci figure tossiche anche nella famiglia allargata (nonni o altri famigliari). Solitamente, il narcisista è il tiranno della famiglia intorno al quale tutto gira e tutti girano.

Non è facile riconoscere di essere intrappolati in dinamiche famigliari narcisiste dato che possono essere erroneamente scambiate come fatti naturali, retaggi culturali, tradizioni, abitudini consolidate. In realtà, queste famiglie condividono molti punti in comune che se riconosciuti possono aiutare ognuno a liberarsi dalla morsa patologica del narcisismo.

Di seguito 10 dinamiche tipiche della famiglia narcisista:

1_ È tutta una questione di immagine: si deve apparire migliori, perfetti e senza problemi agli occhi degli altri 2_ Ai bambini viene insegnato a fingere che tutto vada sempre bene per mantenere una finta facciata di armonia 3_ Non esiste una sana gerarchia nei ruoli: i bambini sono l

24/01/2023

RELAZIONI – Come mai è così faticoso avere relazioni?

La relazione è quel legame che si crea tra due o più persone i cui pensieri, sentimenti e azioni si influenzano vicendevolmente. Pertanto, quando si instaura una relazione con qualcuno si crea inevitabilmente un vincolo di interdipendenza. Nel corso della propria vita ognuno di noi crea molteplici relazioni con gli altri: si inizia con le persone molto vicine come i genitori e i parenti, si prosegue poi con gli amici, le relazioni di coppia fino alle relazioni legate al mondo del lavoro, alle conoscenze superficiali e così via.

Ma intrecciare relazioni alle volte è veramente difficile. Come mai? Di seguito alcune caratteristiche di personalità ci aiutano a capire il perchè:

_ IL NARCISISTA

E’ interessato/a solo a se stesso/a e crede fermamente di essere migliore di ogni altra persona. Vuole essere sempre al centro dell’attenzione. Manipola gli altri per i propri scopi. Ha scarsissima empatia.

_ IL CONTROLLANTE

Cerca di controllare ogni cosa e ogni persona e vuole ess

30/11/2021

DIPENDENZA – 5 paure del dipendente affettivo

La dipendenza affettiva è una modalità malsana di vivere la relazione nella quale si rinuncia al proprio spazio vitale pur di non perdere il partner. E’ una forma di “amore” ossessivo, simbiotico e stagnante. Il dipendente affettivo è richiedente oltremisura e ossessiona il proprio partner ritenendolo la sola persona al mondo in grado di dare sicurezza e sopperire all’angoscia di solitudine.

Il dipendente affettivo è dominato principalmente da 5 paure:

  • Paura dell’abbandono
  • Paura di esprimere i propri sentimenti
  • Paura del rifiuto
  • Paura di essere se stessi
  • Paura del giudizio del partner

La dipendenza affettiva affonda le proprie radici in una profonda e insoddisfatta necessità di amore e sicurezza. Questo stile di comportamento è definito “attaccamento insicuro”, ha origine nell’infanzia quando i bisogni di conferma, amore e unione non sono stati pienamente soddisfatti dal caregiver. Quando il caregiver è assente il bambino avverte il bisogno di vicinanza affettiva. Quando il caregiver è presente il bambino ha paura di essere ignorato e/o abbandonato. Gli “stili di attaccamento” non riguar

11/10/2021

BULLISMO – Nessuno nasce bullo. Bulli si diventa

Il bullismo indica un’ampia ed eterogenea serie di comportamenti di prevaricazione e sopraffazione, agiti da una o più persone nei confronti di una vittima individuata come bersaglio di violenze verbali, fisiche e/o psicologiche.

In Italia il 75% degli atti di bullismo e cyberbullismo resta sommerso. Solo il 25% viene segnalato o notato.

Come mai alcuni bambini/e o ragazzi/e usano la prepotenza sugli altri?

Dentro ad ogni bullo si nasconde un bambino spaventato, costantemente in lotta con le proprie insicurezze e paure. Il bullismo è quindi espressione di una conflittualità interiore. Aggredire qualcuno o qualcosa dà al bullo un falso senso di solidità, di forza e di sicurezza.

Nessuno nasce prepotente. Bulli si diventa. Il clima famigliare e lo stile educativo fanno la differenza. Alcuni genitori sono essi stessi bulli proponendo un modello educativo fatto di prevaricazione e autorità (diversa invece è l’autorevolezza). Altri hanno comportamenti passivo-aggressivi, impulsivi o manipolatori verso i propri figli.

23/03/2020

RELAZIONI – Fantasmi, zombie e briciole di pane

Gli smartphone, i social network e le chat di appuntamenti online hanno cambiato il modo in cui le persone si incontrano, flirtano e si innamorano. Come conseguenza, sono entrati in uso nel nostro linguaggio nuove terminologie, prese dalla lingua inglese, per indicare specifiche espressioni relazionali. È utile porre l’attenzione su questi neologismi dato che esprimono ciò che può accadere nella relazione e raccontano ciò che le persone vivono.

Ghosting, haunting, orbiting, zombieing e breadcrumbing sono nuove definizioni ma, in realtà, si riferiscono a comportamenti da sempre attuati. Le persone manipolavano e si prendevano gioco delle emozioni degli altri molto prima dell’avvento della comunicazione online. Il ruolo prevalente dei messaggi nella quotidianità e/o degli incontri online ne ha solo facilitato ulteriormente la diffusione. Queste relazioni sono caratterizzate da maggiore incertezza, paura dell’impegno e confusione nello stabilire legami affettivi.

 ▪   Ghosting

Il ghosting accade quando qualcuno a cui si è interessati scompare improvvisamente. Questa per

07/02/2020

NARCISISMO – 5 aspetti del narcisismo e i loro retroscena

Le persone affette da narcisismo patologico presentano al mondo un’immagine di sé caratterizzata da un’aura di certezza, superiorità, attrattiva e forza. Eppure, più si approfondisce la relazione con un narcisista più si scopre qualcosa che non convince…

Se sono così sicuri, perché hanno tanta difficoltà a riconoscere ed ammettere la responsabilità dei propri errori?

Se sono così superiori, perché hanno bisogno di dominare e sottomettere gli altri?

Se sono così attraenti, perché hanno bisogno di costanti attenzioni?

Se sono così forti, perché sono facilmente destabilizzati da piccolezze?

Avere a che fare con i narcisisti può essere sconcertante e snervante. Per questo, sapere cosa si nasconde dietro la loro lucente facciata offre una prospettiva più ampia e una maggiore compassione nel relazionarsi con loro. Soprattutto, vedere dietro il sipario aiuta a stabilire dei sani e necessari confini alla relazione.

Di segui

25/11/2019

AUTORITÀ – I segni indelebili del padre autoritario

La differenza tra autorità ed autorevolezza è la differenza che c’è tra imporre e condividere e, su più ampia scala, tra colonizzare e incontrare. Alla base di quelle che vedremo essere delle reminiscenze difficili da scardinare, che ancora oggi la società occidentale approva ed esprime con noncuranza, c’è il rapporto con il padre autoritario.

Come moltissime situazioni sociali e relazionali si basano sull’applicazione dell’autorità – ovvero un’imposizione di una parte sull’altra per motivi “dovuti” – così il padre autoritario si impone nei confronti dei “propri” figli, in quanto considerati “di proprietà”. Naturalmente, un essere umano non può “appartenere” a nessuno.

Per esempio, un datore di lavoro autoritario esercita prepotenza – ovvero prepone potenza alla relazione – nei confronti del lavoratore attraverso la propria posizione gerarchica allo scopo di dominare la relazione. Se un padre reclama il proprio diritto alla paternità come leva psicologica per esercitare autorità, il datore di lavoro utilizza la propria posizione. In entrambi i casi, la leva permette alla figura autoritaria di soddisfare le proprie necessità,

03/07/2018

SILENZIO – Una riflessione sul possibile ruolo della TV

Ci sono case nelle quali la televisione serve, non tanto per svago o necessità d’informazione… in queste case la TV copre un silenzio intollerabile, nasconde la consapevolezza della mancanza del dialogo e impedisce la possibilità di osservarsi. In alcune case il silenzio è insopportabile… allora si accende la TV, magari anche ad un tono di volume un po’ alto, così da riempire ogni angolo di silenzio, ogni frazione di incomunicabilità. Si teme non solo di incontrare l’altro accanto, ma anche se stessi. La TV satura e sembra proteggere dal contatto con se stessi e coi propri conviventi.

Altre volte si preferisce coprire col rumore della televisione la confusione relazionale, le domande degli altri e la voce del proprio pensiero. “Grazie” alla TV non si crea spazio per i pensieri e per le emozioni. Orecchi ed occhi sintonizzati sulla televisione per evitare il mondo intorno, per non parlare più, per non sentire più veramente le emozioni: il dolore, la frustrazione, la delusione, l’amarezza, ecc.

Nulla succede nella stanza, qui ed ora, ma tutto accade in TV, in un posto lontano. In un ambiente virtuale rapidamente adattabile alle proprie necessità, sen

03/06/2018

RANCORE – 5 modi per nutrire il rancore

A tutti è capitato, prima o poi nella vita, di aver nutrito rancore o di essere stati oggetto di rancore. Il rancore è un sentimento di odio, sdegno, un risentimento profondo, non manifestato apertamente, ma tenuto nascosto e covato nell’animo. I rancori possono essere di breve durata o perdurare nel corso della vita e portare alla perdita o alla distruzione di relazioni importanti. Alcune persone sono maggiormente predisposte nel serbare rancore a causa del loro temperamento e per la scarsa attitudine al confronto durante i conflitti. Altre assumono comportamenti evitanti per non affrontare le proprie e le altrui emozioni.

Ci sono diversi modi per continuare a nutrire rancore. Di seguito i più comuni:

  1. Malintesi e supposizioni

A volte si pensa erroneamente che gli altri abbiano cattive intenzioni quando invece non è sempre così. Se non si è consapevoli delle proprie proiezioni è molto probabile che nasca rancore.

  1. Aspettative irrealistiche

Può accadere di avere grandi aspettative e quando non sono corrisposte ci si sent

07/05/2018

VIOLENZA – Il controllo coercitivo nella coppia

Isolamento. Minacce. Umiliazioni. A volte anche abusi fisici. Queste sono le armi del controllo coercitivo, una strategia usata da alcune persone nei confronti del proprio partner. Una relazione che dovrebbe implicare sani sentimenti ed un sostegno amorevole si trasforma in una trappola per il dominio sull’altro. Sebbene il controllo coercitivo possa apparire in una varietà di relazioni, il più diffuso è il caso in cui un uomo usa il controllo coercitivo contro la moglie, la compagna o la fidanzata. Tuttavia, le persone di qualsiasi genere e orientamento sessuale possono essere carnefici o ritrovarsi vittime.

Alcune persone, attraverso il controllo coercitivo, abusano del partner fisicamente e/o sessualmente, ma tante altre usano il controllo coercitivo senza ricorrere alla violenza fisica. Amici e parenti della coppia non sempre sono in grado di cogliere i segni del controllo coercitivo, infatti, chi lo mette in atto si presenta come un ammaliatore.

Le persone vittime del controllo coercitivo diventano ansiose e spaventate. Il controllo coercitivo li priva della loro indipendenza, del senso di sé e dei diritti fondamentali, come quello di prendere decisioni sul pro

17/11/2017

AMORE – La paura di dire “ti amo”

Quando è stata la prima volta che hai detto “ti amo” a qualcuno? Quando è stata la prima volta che qualcuno lo ha detto a te? Alcune persone provano una tremenda difficoltà ad esprimere questo sentimento. Quali sono i motivi di tanta esitazione? Sembra che sia principalmente la paura ciò che queste persone restituiscono…

  1. Paura dell’impegno

Certe persone avvertono come gravose le parole “ti amo” e non sono pronte a promettere qualcosa che hanno paura di dare. Tanto più il loro partner li stimola con queste parole, tanto meno è probabile che loro le utilizzino. Ci possono essere dei sentimenti, ma la paura dell’impegno impedisce che l’amore sia restituito verbalmente.

Perché alcune persone temono di impegnarsi? Fare una scelta significa anche escludere tutte le altre possibilità. Questo viene percepito come limitante e innesca paura, a prescindere dai sentimenti provati per il partner. Si ha la sensazione che la vicinanza e l’impegno portino con sé ingenti responsabilità. Si avverte la paura di diventare vittime di una serie di costrizioni. Inoltre, il pensiero di dover soddisfare le esigenze

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24/03/2017

RELAZIONI – Sposati col lavoro: quando il lavoro sostituisce gli affetti

Oggi giorno tantissime persone, per svariati motivi, dedicano la maggior parte del proprio tempo e delle proprie energie al lavoro. Questo articolo si riferisce alla situazione specifica di chi vive il lavoro come luogo di rifugio dalle relazioni autentiche e come spazio dove costruire se stessi attraverso il proprio ruolo lavorativo.

Incanalare tutta la propria energia nel lavoro, a discapito delle relazioni, può avere un prezzo elevato. Per alcune persone, essere “sposati” con il lavoro significa molto spesso aver scelto, seppur inconsciamente, di non essere disponibili alla connessione emotiva con gli altri. Sebbene l’idea di una vita impegnata a tenere lontano gli affetti possa risultare terribile, per queste persone è un imperativo. L’eccessiva dedizione al lavoro diventa così un modo per filtrare i contatti emotivi tramite il ruolo lavorativo ed evitare il peso dei legami autentici.

Solitamente la paura, spesso inconscia, dell’intimità, del calore e della confidenza, affonda le sue radici in esperienze emotive infelici che risalgono alla prima infanzia. Spendere una quantità esagerata di tempo ne

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25/01/2017

SESSUALITÀ – Il sesso in terza età

Anche se la maggior parte delle persone crede che gli anziani non abbiano rapporti sessuali, il mio lavoro con pazienti over 60 sfata questa credenza e rivela come la terza età non sia il capolinea della sessualità e del desiderio. Anche se l’idea di una vita sessuale in età senile può suscitare sentimenti di disagio o essere ritenuta fuori luogo dalle generazioni più giovani, si tratta di una naturale espressione di sé, a prescindere da quanti anni si hanno.

Le persone anziane hanno rapporti sessuali, ma perché è così difficile pensarlo?

La società odierna è prevalentemente orientata su giovinezza, competitività, efficienza ed apparenza. L’idea che le persone anziane possano avere rapporti sessuali non richiamerebbe così l’immagine di vitalità, energia e bellezza celebrata ed esaltata dai mass-media e dal retaggio culturale moderno.

Non piace pensare alla vita sessuale degli anziani o è difficile considerare che esista soprattutto quando si tratta dei propri genitori o nonni. Non si vuole pensare a loro “in quel modo” per motivi che, secondo la prospettiva psic

12/10/2015

RAPPORTO DI COPPIA – Risposta alle domande più frequenti

Le dinamiche dell’innamoramento nel rapporto di coppia

Ci si innamora per caso?

Spesso ci succede di essere attratti in modo quasi immediato di una persona che magari conosciamo da poco tempo.

Perché si innescano questi meccanismi per cui due individui si attraggono inconsapevolmente?

L’attrazione, per capirci la chimica, non nasce per caso! Si è già predisposti inconsciamente a quel tipo di persona (non a quella persona ma a quel tipo di persona). Da un punto di vista psicoanalitico le motivazioni sono riconducibili al proprio inconscio storico.

Cos’è l’inconscio storico?

Ognuno di noi, fin dalla nascita, vive ed alimenta un inconscio parallelo che spesso si incastra e si estrinseca nella vita reale tanto da condizionare le nostre scelte.

Dal terzo anno di vita il nostro  inconscio storico traccia una sorta

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07/08/2014

AMORE – Estratto da: L’arte di amare di Erich Fromm

Amore: la risposta al problema dell’esistenza umana

L’amore è un sentimento attivo, non passivo; è una conquista, non una resa. Il suo carattere attivo può essere sintetizzato nel concetto che amore è soprattutto “dare” e non ricevere.

Che cosa significa dare?

La risposta sembra semplice, ma in realtà è carica di ambiguità e di complicazioni. Il malinteso più comune è che dare significhi “cedere” qualcosa, essere privati, sacrificare.

La persona il cui carattere non si è sviluppato oltre la fase ricettiva ed esplorativa, sente l’atto di dare in questo modo. Il “tipo commerciale” è disposto a dare, ma solo in cambio di ciò che riceve; dare senza ricevere, per lui significa essere ingannato. La gente arida sente il dare come un impoverimento. La maggior parte degli individui di questo tipo, di solito sì rifiuta di dare. Alcuni trasformano in sacrificio l’atto di dare. Sentono che solo per il fatto che è penoso dare, si dovrebbe dare; la virtù, per loro, sta nell’accetta